Un treno di ricordi

Binari, stazioni, scambi, convogli. Ma soprattutto Uomini e Donne.
Le ferrovie sono fatte innanzitutto di Persone. Di macchinisti, capistazione, capitreno, casellanti, ingegneri, controllori, manutentori. Declinati al maschile e al femminile.
Professionalità diverse, ognuna delle quali svolge un ruolo insostituibile per il funzionamento di quella macchina complessa che si chiama Ferrovia.
Anche per rendere omaggio a questa umanità varia che, a vario titolo, ha viaggiato sui binari della rete ferroviaria italiana, è ora disponibile il libro Ricordi in Treno, Edizioni ARTESTAMPA.

Il libro raccoglie infatti contributi di autori vari che raccontano vicende vissute in prima persona, da viaggiatori o da dipendenti delle FS. Oppure che rievocano episodi di parenti lontani che hanno indossato la divisa di ferroviere. Un libro che ci racconta anche di mestieri, oggi superati dalla tecnologia: il casellante, il lampista, il fuochista che in passato erano figure fondamentali, ormai superate, ma che sopravvivono grazie alla memoria, non solo di chi è ancora in vita, ma dagli stessi piccoli e grandi musei ferroviari disseminati lungo il Paese.

Ci piace iniziare il viaggio tra le pagine di questo volume con il racconto “In viaggio con il re”. Nel 1890 il treno reale veniva guidato dal macchinista, allora trentunenne, Niccolò Panconesi, bisnonno dell’autore del racconto. Il Panconesi ebbe la fortuna, grazie alle sue riconosciute capacità, di guidare proprio quel treno, trainato dalla potente locomotiva Giovanna d’Arco. Un viaggio per condurre il re Umberto I da Roma alla tenuta di Pisa San Rossore.

Come ha potuto una donna anziana, una volta scomparso il marito, gestire, completamente sola, il casello al km 50+415 dell’Appenino, nei pressi di Fornello, sulla mitica ferrovia Faentina che collega Faenza a Firenze?. Eppure “La Beppa” ha vissuto anni in quell’angolo di mondo, accompagnata dallo sferragliare dei treni e confortata dalla compagnia dei suoi piccoli animali domestici.

Un altro racconto ci spiega come ha preso vita il Museo ferroviario di Suno (realizzato in provincia di Novara). E poi storie di viaggiatori. Alcuni dei quali hanno lasciato ricordi indelebili nella memoria di chi ha avuto la ventura o la sventura di incrociarli. La storia ad esempio dal titolo “L’ultima sigaretta” che ricostruisce la vicenda di un giovane che, a causa di una delusione amorosa, decide di farla finita sdraiandosi sui binari, ma che verrà salvato in extremis da un capotreno. E che dire delle sorelle che, non avendo mai viaggiato prima in treno, scendono ostinate ad ogni stazione, per recarsi precipitosamente in biglietteria e ritornare trafelate al convoglio, prima che parta, convinte che il biglietto si possa fare solamente per singole tratte?.

Un libro, in sostanza, non solo da regalare a sé stessi o a chi è affascinato da binari, treni e stazioni. Ma che mette sul palcoscenico un’umanità variegata. Personalità semplici e più articolate. Frammenti di storie di singoli uomini e donne che evocano la complessità del trasporto ferroviario, in cui tutti devono farsi parte attiva e collaborare. Dove ogni singolo ingranaggio deve stare al suo posto perché i treni possano continuare a viaggiare…

Ricordi in Treno
AA.VV.
Pagg. 136
Edizioni ARTESTAMPA

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